Risk and Innovation
Welfare Integrativo nella PA e Sanità
Il Welfare Integrativo negli Enti Locali e Sanità: a che punto siamo?

Il welfare integrativo, ovvero la concessione di benefici di natura assistenziale e sociale in favore dei dipendenti, nel settore pubblico ha registrato in questi ultimi anni una scarsa diffusione rispetto al settore privato.

Nonostante i contratti collettivi nazionali 2016/2018 del comparto Enti Locali e Sanità ne abbiano previsto l’istituto, il principale ostacolo alla sua introduzione è dipeso dal tema del reperimento delle risorse.

La normativa prevede infatti, che gli oneri per la concessione dei benefici, rientrino nei limiti delle disponibilità già stanziate per gli stessi scopi; l’orientamento è inoltre confermato anche dal parere Aran CFL29 del 30/10/2018 che non permette agli Enti di utilizzare anche le risorse decentrate per le finalità di welfare. Questa impostazione ha di fatto bloccato la quasi totalità degli Enti e delle Realtà Sanitarie, che in passato raramente avevano stanziato risorse, in primo luogo a causa dell’impossibilità dettata delle normative precedentemente vigenti.

Nonostante queste difficoltà, si possono trovare alcune novità positive nell’ art. 32 del CCNL dell’Area Funzioni Locali 2016/2018 (sottoscritto in data 17/12/2020) applicabile al personale dirigente degli Enti Locali ed ai dirigenti tecnici ed amministrativi della Sanità. L’articolo prevede la possibilità di destinare ad iniziative di welfare, oltre a risorse precedentemente stanziate, il limite del 2,5% del fondo per la retribuzione di posizione e di risultato (applicabile agli Enti Locali) e del 5% del fondo retribuzione di risultato e altri trattamenti accessori (applicabile alla Sanità).

In quest’ ultimo periodo, in fase di rinnovo dei contratti collettivi del comparto, sembrerebbe prospettarsi la volontà di ampliare la fruibilità dell’istituto. Tale indirizzo è confermato anche dall’accordo dello scorso 5 Gennaio del CCNL Comparto Funzioni Centrali 2019/2021 che prevede, all’art. 55, la possibilità di utilizzare le disponibilità del fondo risorse decentrate per finalità di welfare. L’orientamento dovrebbe essere ripreso anche dal rinnovo dei CCNL del Comparto Funzioni Locali e Sanità 2019/2021, attualmente in fase di definizione.

Quali possono essere le soluzioni di welfare integrativo erogabili ai dipendenti?

I contratti del Comparto individuano delle categorie di benefici erogabili, tra cui anche l’introduzione di un piano di Rimborso Spese Mediche, al contrario i contratti di Area rimandano alla contrattazione integrativa l’individuazione delle tipologie di benefici erogabili.

Tra le soluzioni di welfare più diffuse nel settore privato ed introdotte recentemente anche da alcune Università e Camere di Commercio, vi sono i c.d. Flexible Benefits. Negli ultimi anni abbiamo assistito infatti ad un cambio di orientamento nelle politiche retributive, passando da benefici individuati a priori dall’Azienda a benefici flessibili scelti direttamente dai dipendenti. Questa soluzione ha permesso di aumentare la soddisfazione di ogni singolo dipendente, che può selezionare i benefits in base alle esigenze del proprio nucleo familiare (es. rimborso spese mediche, rimborso spese per istruzione dei figli ma anche finanziamento di attività ricreative legate al benessere della persona quali viaggi, sport, mobilità, ecc.).